L’emergenza ecologica è entrata in una nuova fase: quella in cui i crolli non sono più delle previsioni, né dei fenomeni lontani, ma una realtà mortale vissuta ormai nei paesi occidentali, che prova che tutte le loro ricchezze e i loro mezzi tecnologici non li preservano più degli altri. La Chiesa ha il dovere morale di reagire, in quanto istituzione visibile e particolarmente sotto esame, dichiarandosi esperta di umanità; una reazione sia di fronte alla società, laica e ormai in maggior parte non cristiana, che riguardo ai suoi membri, piuttosto che lasciare il tema in ombra e in balia di valutazioni individuali, come se non fosse cocente.