La “potestà di governo” (potestas sacra) è la sola via per la partecipazione dei laici al governo della Chiesa? Per rispondere a questa domanda, è bene circoscrivere la natura di questa « potestà di governo » al Vaticano II (I). Questo concilio ha evidenziato la trilogia della funzione profetica, sacerdotale e regale (tria munera) conferite attraverso la consacrazione episcopale: ha valorizzato un linguaggio piuttosto teologico (II) senza squalificare il linguaggio giuridico basato sul binomio (potere d’) ordine e (potere di) giurisdizione sempre presente nel Codice del 1983 (III). Nell’ambito del risultato di questa indagine, è bene chiedersi se, piuttosto che partire dalla “potestà di governo” (dei clerici), non si debba partire dalla comunità ecclesiale e dalla sua missione, per esempio dalla sua cura animarum, per considerare la partecipazione dei laici al governo delle comunità (IV).